MARTEDI 24 NOVEMBRE 2020 ore 14 – 16 online si terrà la presentazione del volume Le olimpiadi della bellezza. Storia del concorso di Miss Italia (1946-1964).

La pubblicazione è stata realizzata con il contributo dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, Dipartimento di studi umanistici.

La collana è patrocinata dalla Fondazione di Studi Storici “Filippo Turati”, Diretta da Maurizio Degl’Innocenti e Luigi Tomassini

 

L’autrice Marzia Leprini è Dottore di ricerca in Studi umanistici nell’Università di Urbino “Carlo Bo” e docente di ruolo presso il Liceo Scientifico Torelli. Collabora con la Cattedra di Storia contemporanea del Dipartimento di studi umanistici dello stesso Ateneo, dove si occupa di storia del corpo delle donne.

Interverrà il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi Carlo Bo, Professor Giorgio Calcagnini.

Presiede la seduta la Professoressa Maria Elisa Miccheli, Direttrice Distum.

Interverranno i relatori: Professoressa Monica Fioravanzo dell’Università di Padova, il Professor Alberto Malfitano dell’Università di Bologna e il Professor Christian Satto dell’Università di Urbino Carlo Bo.

Questo libro reimposta la storia sociale di Miss Italia tenendo ferma l’attenzione sulla bellezza. Iniziato con un concorso fotografico nel 1939, diventato “Miss Italia” nel 1946, grazie al grafico e pittore Dino Villani, il concorso ha proposto all’attenzione degli italiani due tipi di bellezza e due tipi di donna, la “bella italiana”, prossima fidanzata, poi moglie e madre, e la “maggiorata”, diva dalla vita sopra le righe.

Il libro ricostruisce, grazie alle carte private del fondatore, i primi vent’anni di Miss Italia, i più ricchi di novità, che hanno fatto da specchio alla ricostruzione economica e alla ridefinizione dei rapporti fra uomini e donne sconvolti dalla guerra. Gli uni devirilizzati dalla sconfitta militare, le altre rese intraprendenti dal mercato nero e dalle occupazioni straniere. Corrado Alvaro parlò di “vendetta delle madri” a favore delle figlie.

Spesso oggetto di ironie dei giornali, indicato come luogo di immoralità, su Miss Italia si accese l’opposizione della sinistra e della destra conservatrice, che tentò di sopprimerlo nel 1954.

Lo salvava Oscar Luigi Scalfaro, su un’ipotesi neutra e alcune restrizioni sull’esposizione dei corpi. Caduto in crisi, Miss Italia si risollevava negli anni ’60, quando un tipo di bellezza democratizzata, di cui ogni donna poteva essere artefice su di sé, spezzava la dualità tra la “fidanzata” e la “pin up”, in una nuova bellezza versatile, per la pubblicità, la moda, la televisione e il cinema.

 

Sono tutti invitati a partecipare collegandosi via Internet all’indirizzo:

https://eu.bbcollab.com/guest/99aa22f80d854833bcdba04d09f1a7ff