L’oggetto dell’incontro tenuto presso l’Aula magna del Liceo,il giorno 25 gennaio scorso incentrato sulla questione di rifiuti e la discarica di Malagrotta, ha catalizzato l’attenzione di circa 250 studenti delle classi quarte e quinte.  

Il Relatore  è riuscito a trovare una modalità espositiva coinvolgente,anchemerito di una nuova e maggiore attenzione all’ambiente che questa generazione di giovani sta facendo emergere.

L’iniziativa, così come ha potuto evidenziare la Dirigente, Renata Falcomer che ha introdotto l’incontro, si inserisce pienamente nel percorso di Cittadinanza e Costituzione previsto Legge 107 del 2015; così come rientra nel solco di un percorso che il Liceo sta perseguendo in cui la sensibilizzazione alle tematiche ambientali si coniuga con l’acquisizione di basi scientifiche di indagine. 

Fa seguito l’intervento del Prof. Furlani, organizzatore dell’iniziativa, che ha richiamato l’attenzione sulle responsabilità ambientali delle precedenti generazioni, che troppo spesso hanno ignorato scelte ambientali errate, facendole ricadere sulle attuali generazioni.

Il Dott. Sergio Rizzo, partendo da questioni irrisolte e di drammatica attualità come quelle dei rifiuti solidi urbani che assediano numerose e importanti città tra cui Roma, Napoli o Palermo, ecc. ha sviluppato e ampliato la sua riflessione andando al di là delle drammatiche ricadute estetiche, e sanitarie indagando anche le sue cause remote che hanno condotto alla situazione attuale.

Fenomeno che trova spiegazione, sia in una estrema arretratezza cultuale, ma anche in una inefficace azione politica che non è riuscita a gestire il ciclo dei rifiuti solidi urbani e industriali, a contrastare interessi e commistioni illecite come ampiamente documentato anche da indagini della magistratura.  

Dalle immagini delle città, l’attenzione si è spostata verso la discarica di Malagrotta e allo stretto intreccio che nei decenni si è sviluppato tra la questione dei rifiuti e quello della malavita organizzata.

 In questa panoramica non poteva mancare la drammaticità della cosiddetta ”Terra dei fuochi” e dei centinaia di roghi alimentati da rifiuti urbani e industriali che hanno contaminato e continuano a contaminare quelle che già da epoca romana era considerata “campania felix” a evidenziare la sua antica fertilità e salubrità.

Se tuttavia la Terra dei fuochi rappresenta in Italia la situazione più drammatica, non sono esenti da analoghe problematiche molte altre regioni, comprese quelle del Nord Italia.

La riflessione sollecitata dai ragazzi si sposta su un altro settore di attualità: l’ILVA di Taranto e le problematiche ambientali e sanitarie emerse, probabilmente trascurate, o non prevedibili al momento della sua istallazione ormai sessant’anni fa. 

L’incontro non ha indugiato in un facile allarmismo ma ha posto di fronte agli ascoltatori i problemi che richiedono con urgenza una soluzione; soprattutto ha avanzato la necessità di una riconciliazione tra attività produttiva, diritto alla salute e diritti dell’ambiente.

Gli studenti, molto attenti, si sono trovati di fronte, dati, immagini problematiche con le quali probabilmente non si erano in passato confrontati. Da ciò si è sviluppato un dibattito che ha superato i limiti del contesto, spingendosi a toccare il ruolo responsabile di ciascun cittadino, fino ad auspicare una nuova attenzione a tematiche in passato trascurate e una partecipazione attiva al vissuto delle comunità.